
Chacun se dit ami :
mais fou qui s’y repose ;
Rien n’est plus commun que le nom,
Rien n’est plus rare que la chose.
—Jean de La Fontaine
E niente in assoluto più raro
d’un amico di tal splendore
in versione trans!
—vilaine fille
Caro Roberto, tu che hai ascoltato (facendo così a me il più prezioso dei regali), sai quanto io, folle, ho sofferto ad opera di una carogna che di amico non aveva che il nome.
Sappi quanto sono fiera e beata di avere un amico vero come te che, pur essendo poeta sopraffine, t’intendi di cose e non solo di parole.
Grazie di esistere. Che il tuo anno novello ti porti salute, amore, felicità, successo e tutto ciò che desideri. Ti ammiro e ti voglio un bene dell’anima.
A te, talassomane, offro questa bellissima canzone, una di quelle che amo di più di un genio nostrano (c’est-à-dire, piemontèis). Buon compleanno, Bob!
che non sapresti dire,
sospese fra l’azzurro e l’amaranto,
e vibrano di un ritmo lento, lento…
E noi che le stiamo ad aspettare,
noi le sappiamo prigioniere,
come le onde del mare,
come le stelle del mare…
Si muovono e c’incantano le ore
di certe nostre sere
e sanno di partenza e di tramonto
e di sorvolare lento, lento…
Ma noi che le sappiamo prigioniere,
non le possiamo liberare,
come le onde dal mare
come le stelle dal mare…
—Gianmaria Testa
Foto © la sor romana. Di’ alla tua mamma, amore, che il lemma (tu sai quale) è azzeccatissimo sotto tanti aspetti—infatti, direi quasi poetico. (Peccato che sia così, ma nulla ci possiamo fare.)
non sum dignus :)
grazie di tanto sostegno, si affronta meglio la giornata sapendo che ci sono persone come te.
Posted by: bobregular | 30 January 2008 at 11:18